Caro Masaf, se vuoi veramente far ripartire il Galoppo, fai rispettare le regole, soprattutto ai commissari di tua nomina.
IL FATTO: Alla quinta corsa del programma, si sono staccati in lotta il cavallo n. 1 Have a Cigar ed il cavallo n. 5 Treasure Soul. Per ben due volte il cavallo numero 1 ha deviato la linea di corsa agli ultimi duecento metri, ed entrambe le volte si è avvicinato al cavallo numero 5 che per ben due volte si è dovuto allargare visto l’avvicinarsi del concorrente. Alla fine il distacco tra i due è mezza lunghezza. Immediatamente suona la sirena che sancisce l’Intervento di autorità. Rivisto il film della corsa ed interrogati i gentleman dei cavalli suddetti, i commissari non ravvisano alcuna irregolarità e confermano l’arrivo: primo il numero 1, secondo il numero 5. Ma allora a cosa è servito suonare la sirena?
Sarebbe anche molto opportuno che lo speaker dell’ippodromo non commentasse alcunché, fintanto che il risultato è sospeso, ma ammesso che il suo commento sia necessario, esso dovrebbe essere nel rispetto del regolamento vigente che testualmente riportiamo.
Art. 192 – Obblighi dei cavalieri
I cavalieri in corsa devono montare con il massimo impegno per ottenere il migliore risultato e non devono disturbare o danneggiare in alcun caso ed in alcun modo gli altri concorrenti. In particolare:
a) devono attenersi rigidamente al disposto dell’Art. 179 e dell’Art. 190;
b) devono tenere sempre e rigorosamente la propria linea. Da tale linea possono deviare soltanto nel caso che debbano superare altro concorrente o prendere posizione, o per altro giustificato motivo ed alla condizione di non tagliare mai la linea di corsa di alcun concorrente senza precederlo di almeno due lunghezze;
c) devono curare che il proprio cavallo, quando entra in dirittura allo steccato, non se ne allontani.
Se il cavallo si allontana dallo steccato non può ritornarvi per alcun motivo, a meno che non abbia due lunghezze di vantaggio sul cavallo che lo segue il quale potrà passare all’interno soltanto nel caso che vi sia spazio sufficiente;
d) non devono portare il proprio cavallo nello spazio intercorrente fra i due cavalli che precedono apparigliati, se fra questi non vi sia spazio sufficiente;
e) non devono urtare gli altri concorrenti, nè impedire loro di avanzare;
f) non devono colpire con le loro mani o con la frusta un altro cavaliere o un altro cavallo;
g) non devono usare mezzi illeciti come congegni elettrici od altro per incitare il cavallo.
Art. 193 – Punizioni e distanziamenti
Qualora i cavalieri in corsa si siano resi responsabili delle infrazioni di cui all’art. 192, i Commissari puniscono il cavaliere; in relazione alla gravità dell’infrazione, del danneggiamento o delle sue conseguenze i Commissari, collegialmente, possono, inoltre, distanziare il cavallo, collocandolo nell’ordine di arrivo dopo il cavallo od i cavalli da lui danneggiati.
I Commissari collegialmente possono procedere al distanziamento quando le infrazioni alle norme di cui alle lettere b), c) ed f) dell’art. 192, si siano verificate negli ultimi 200 metri di corsa o nei primi 200 mt nelle corse che si disputano in pista dritta, che devono essere opportunamente indicati da apposito segnale,
quando accertano che ne sia derivato un danneggiamento anche se non di particolare gravità.
LE REGOLE SONO CHIARE, CI SONO MA IN ITALIA I COMMISSARI LE INTERPRETANO IN MANIERA MOLTO SINGOLARE.
Per dovere di cronaca, l’ippodromo di San Rossore fu pavimentato negli anni ottanta perché le sassaiole contro le ingiustizie erano diventate e frequenti e pericolose. I sassi sono stati tolti dal selciato ma le ingiustizie e le interpretazioni sono ancora all’ordine del giorno.
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